In tre dei quattro incontri (Gennaio, Marzo, Maggio) vengono approfondite le basi della metodologia omeopatica hahnemanniana classica mediante l’esposizione e la discussione di casi clinici e presentando i punti fondamentali della pratica clinica: lo studio del vissuto del malato, la selezione e la gerarchizzazione dei sintomi, la diagnosi della predisposizione patologica (miasmatica) e l’uso del Repertorio. Parte rilevante è volta alla riscoperta dell’importanza dell’Organon e del Trattato delle Malattie Croniche, con lo scopo di far conoscere i migliori criteri di prescrizione, di prognosi e follow up. Si discutono importanti fasi metodologiche quali: scelta del rimedio, della potenza, della scala di diluizione, della dose-quantità e degli intervalli di tempo della ripetizione del medicinale; problematiche che vengono affrontate anche per dare una risposta alla questione della posologia omeopatica. Viene analizzata e confermata l’utilità pratica dell’applicazione della Teoria delle Malattie Croniche verificando il percorso seguito da Hahnemann per definire quali sono le vere cause della malattia e cercando di far intendere come, dopo di lui, gli omeopati abbiano integrato e verificato la pratica clinica in relazione alla scelta dei sintomi caratteristici da repertorizzare. Mediante l’esame di casi clinici si valuterà l’uso delle LM (Q), i criteri di base che permettono la scelta delle potenze LM (Q) rispetto alle potenze CH, K e FC, e i vantaggi e le prerogative della scala LM. Nel corso dei tre seminari si esaminerà la Farmacologia sperimentale e clinica dei medicinali omeopatici utilizzati nel trattamento dei casi clinici esposti. Nel terzo seminario, in Aprile, in aggiunta ai temi sopra esposti, ci si focalizzerà sull’applicazione della metodologia di repertorizzazione proposta da von Boenninghuasen e perfezionata nel corso degli ultimi decenni, metodologica utile nell’analisi dei sintomi del paziente selezionati dal medico e utile come supporto nella diagnosi differenziale dei medicinali omeopatici tra i quali selezionare quello valutato come necessario al paziente in coerenza con il principio di individualità morbosa e del principio dei simili.